Lo scorso giovedì, a Torino, presso la sede del Servizio Nove e 3/4 della cooperativa sociale Gruppo Abele, si è svolta una tavola rotonda di grande rilevanza, che ha visto la partecipazione di un team di educatori, psicologi e psicoterapeuti del centro Officine21 de Il Mosaico Servizi di Lodi. Questo incontro ha rappresentato un'occasione preziosa per lo scambio di esperienze e la condivisione di buone prassi tra i professionisti impegnati nel sostegno di adolescenti in situazioni di ritiro sociale.
Il confronto si è concentrato su uno dei temi più delicati e attuali: il ritiro sociale. Si tratta di una condizione sempre più diffusa tra i giovani, caratterizzata da un isolamento progressivo e dalla difficoltà di interagire con il mondo esterno. Gli esperti del Mosaico Servizi e del Gruppo Abele hanno esplorato diverse strategie per affrontare questa sfida, mettendo al centro l’importanza di un approccio basato sull’ascolto, sul dialogo e su una relazione non giudicante.
Uno degli aspetti chiave emersi durante il dibattito è stata la necessità di costruire percorsi di presa in carico personalizzati, che tengano conto delle esigenze specifiche di ogni adolescente. Questo processo di accompagnamento coinvolge attivamente non solo il giovane, ma anche le sue figure di riferimento, come la famiglia e gli insegnanti, per creare un supporto completo e mirato.
I professionisti del nostro centro Officine21 hanno condiviso le loro esperienze sull’importanza di coinvolgere l'adolescente nel disegnare il proprio percorso, affinché questo sia vissuto come uno strumento di empowerment, e non come una semplice imposizione. Solo in questo modo è possibile costruire una relazione di fiducia e far emergere le potenzialità del ragazzo o della ragazza, facilitando così un ritorno alla vita sociale.
Un punto fondamentale del dibattito ha riguardato l’approccio da adottare quando si lavora con adolescenti in situazioni di ritiro sociale. È emerso che l'ascolto attivo e il non giudizio sono pilastri indispensabili per creare un clima di fiducia e apertura all’interno di cornici metodologiche specifiche utilizzando un approccio multidisciplinare. Solo attraverso il rispetto dei tempi e delle emozioni dei giovani è possibile aiutarli a riacquistare fiducia in sé stessi e a riprendere il loro cammino.
- Dice la nostra psicologa psicoterapeuta Laura Madonini.
L'incontro ha riconfermato un forte senso di collaborazione tra i due centri, già complici in questa ciclica condivisione di prassi: da quest’ultimo incontro è emerso l'impegno di continuare a condividere conoscenze e metodologie per migliorare l'approccio a questo fenomeno, purtroppo in costante aumento. Le esperienze condivise alla tavola rotonda rappresentano una risorsa preziosa per tutti i professionisti coinvolti e offrono nuove prospettive per affrontare con maggiore efficacia le difficoltà che molti giovani vivono oggi.
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