La nona edizione di Caleidoscopio fest – i colori della mente, in programma a Lodi nei giorni 7,8,10 e 11 ottobre 2022, mette al centro il tema della parola.
“Una parola si scordò di ricordare
cos’è che doveva dimenticare
e ogni tanto così lasciava sfuggire la verità.”
Renée C. Neblett, Snapshots
Questa citazione è il risultato di un incontro letterario casuale, l’introduzione di un libro dal titolo "La bellezza delle cose fragili". La decisione di usarla nasce dal riferimento alla parola, ma anche dal desiderio di fare dell’interrogativo che suggerisce il punto di partenza per riflessioni più ampie.
La parola che si scorda di ricordare ciò che non doveva dire può essere considerata uno sfogo fine a se stesso? Oppure è una parola pensata? J. Lacan direbbe: ”è una parola piena o una parola vuota?”
Per Caleidoscopio fest, è una parola piena. Una parola che vive. Capace, se mortificata e costretta al silenzio per lungo tempo, di ribellarsi al suo Io cosciente e di lasciarsi sfuggire verità fino a quel momento taciute.
Allo stesso tempo, l’idea di una parola che non si lascia imprigionare e può quindi avere effetti dirompenti, fa pensare a una cosa da maneggiare con cura.
La parola è lo strumento privilegiato a nostra disposizione per costruire significati. Quelli che parlano di rispetto e di inclusione, che vibrano e trasformano. Ma anche significati che, al contrario, offendono, escludono, feriscono e possono impedire per sempre alla persona una crescita libera da costrizioni.
Proveremo a rispondere a questa domanda attraverso gli eventi del 7 e dell’8 ottobre. Momenti costruiti non a partire dalla parola, ma da narrazioni che si svolgono attraverso un fare assieme e concreto.
Il primo. Un laboratorio esperienziale sul processo di lavorazione del cioccolato per stimolare le prospettive di alcune persone fragili e per questo svantaggiate sotto il profilo lavorativo. Tutor di questa esperienza, Federica Zacchetti e Filippo Mazzocchi del laboratorio artigianale Cioccolato 180.
Il secondo. Un evento per chiunque vorrà concedersi una pausa tra giochi e merenda. Un paio d’ore in cui tornare bambini con i nostri bambini. In cui incontrarci attraverso il gioco e festeggiare il momento di libertà ritrovata grazie alla merenda offerta dal Comitato Soci Coop di Lodi e Tavazzano e da Cooperativa Sociale 180 , godendo del più grande spazio verde a vocazione sociale di Lodi.
Perché non pensiamo alle emozioni che le nostre parole suscitano? Perché non ci chiediamo quali effetti producono?
I contributi degli ospiti della giornata del 10 ottobre stimoleranno l’apertura di una nuova visuale sugli effetti causati dalla parola usata con colpevole disattenzione e con atteggiamento non responsabile e suggeriranno alcune risposte agli interrogativi che questo delicatissimo tema stimola.
La parola può ferire a morte una persona o può farla fiorire. Questa espressione dovrebbe rappresentare un avvertimento costante per chi si dedica a compiti educativi e di cura. Proprio perché centrale in questi contesti, l’aspetto educativo della parola sarà il filo conduttore sia degli interventi della mattina sia delle proposte esperienziali del pomeriggio, grazie ai contributi:
È responsabilità di ognuno di noi fermarsi sulle parole che utilizziamo per scegliere di volta in volta quelle migliori per la situazione e per la persona a cui sono rivolte. Dipende da noi parlare in modo semplice o semplicistico; caldo e partecipe oppure freddo e distaccato. Dipende da noi prenderci cura degli effetti che ne derivano.
La nona edizione di "Caleidoscopio fest – i colori della mente" vuole tracciare il cammino su cui muovere questo semplice (ma per questo non facile) atto di cura.
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