Di Francesca Carnieletto
Torna l’appuntamento fisso con Francesca Carnieletto che guida i genitori nell’allenare la flessibilità psicologica. Oggi la psicologa e psicoterapeuta ci introduce ad un nuovo processo denominato “accettazione” e, come sempre, propone un esercizio, accompagnato da una scheda stampabile, per tenere traccia del proprio percorso e dei progressi…
Lettura consigliata a: genitori, famiglie
Potrebbe essere che leggendo la parola accettazione voi abbiate immediatamente storto il naso e che la vostra mente vi abbia fatto pensare ad un comportamento passivo, una sorta di rassegnazione ad un evento spiacevole della vita, sicuramente non voluto. Tuttavia, come avrete già notato dai precedenti articoli, il linguaggio ACT (Acceptance and Commitment Therapy) utilizza un significato un po’ diverso da quello a cui siamo abituati.
In questo articolo voglio quindi accompagnarvi in una nuova prospettiva dove, al contrario di quello che pensiamo, accettare significa abbracciare la vita, prendere ciò che ci viene offerto e aprirci totalmente alla realtà presente.
Per spiegarvi meglio come funzioniamo quando entriamo in contatto con gli stati interni indesiderati, utilizzerò il racconto “Zia Rompina e la festa”, tratto dal libro “ACT: Acceptance and Commitment therapy”:
"È Natale e come ogni Natale hai deciso di festeggiare a casa tua con tutti i parenti. Tutti hanno confermato: i tuoi genitori, lo zio Mario, tuo cugino Giacomo con la sua famiglia e Susi, tua sorella che è rientrata solo per qualche giorno dall’estero. Arrivano tutti e ognuno, come te, sembra avere un grande entusiasmo. Sei davvero felice; stai finendo di preparare le ultime cose quando, dalla finestra della sala vedi una macchina che imbocca lentamente il vialetto dell’ingresso. Il tuo cuore sobbalza. Conosci bene quella macchina; è quella della famigerata zia Rompina.
La zia Rompina ha un neo peloso proprio vicino alla bocca e quando ti bacia, e pretende sempre di farlo, ti lascia quella fastidiosa sensazione di umidiccio, di cui senza troppa delicatezza vorresti liberarti asciugandoti il viso con il fazzoletto. Che sia estate o inverno, la zia Rompina ha sempre lo stesso profumo… e chiamarlo profumo è davvero un eufemismo!
Adora mangiare e spesso pesca dai piatti degli altri con la sua forchetta o addirittura con le mani. Ma soprattutto ha il potere tremendo di dire sempre la cosa sbagliata al momento sbagliato: potrebbe chiedere “come sta la tua splendida moglie?” a tuo cugino che si è appena separato o ricordare a tuo padre di quando prima di sposarsi aveva giurato amore eterno alla migliore amica di mamma. - “Tutti sono i benvenuti” hai scritto nel messaggio di invito che hai mandato alla chat “Famiglia” sperando che tutti meno una lo leggessero."
È possibile essere disponibili ad averla anche senza volerla? Tieni da parte questa domanda e proviamo concentrarci su quello che potresti fare. Potresti chiedere a tutti di stare in silenzio, spegnere le luci e fingere che non ci sia in casa nessuno sperando che dopo un paio di tentativi di suonare senza risposta se ne vada. No, non funzionerebbe. Potresti chiederle esplicitamente di andarsene dicendole di venire magari dopo pranzo. No, una scelta del genere creerebbe molta tensione in te e negli altri invitati e la festa smetterebbe di essere tale e il clima ne risentirebbe. Potresti rassegnarti, farla entrare e, come hai fatto tutti gli anni, marcarla a uomo evitando che metta le mani nei piatti e sacrificandoti ad intrattenerla per evitare che tocchi argomenti scomodi. Ma anche in questo caso che festa sarebbe? Tutte le tue energie sarebbero impegnate nel cercare di limitarla e in fondo non di averla, verrebbe sera senza che tu ti sia goduto minimamente la festa.
Ad esempio, la paura che nostro figlio possa prendere brutti voti a scuola, il timore del giudizio negativo da parte di altre mamme, il pensiero di non essere un bravo genitore, il senso di colpa perché lavoriamo troppo… sono solo alcuni dei possibili esempi.
Potrebbe essere, inoltre, che le azioni descritte nel racconto per far fronte a zia Rompina siano quelle che avete messo in atto anche voi con i vostri “ospiti indesiderati”, per non farli entrare nella vostra vita o per controllarli per limitare il danno.
E’ giunto il momento di farvi una dovuta domanda: questi metodi hanno funzionato? Per la mia esperienza, tutte le volte che ho agito in questo modo, ho sprecato moltissime energie e, puntuali come zia Rompina a Natale, i miei ospiti si sono ripresentati!
Vediamo intanto come prosegue il racconto...
"Portata nella festa di Natale, fai in modo che, pur senza volere zia Rompina, tu possa darle il benvenuto, versarle un bicchiere di vino e lasciare che si mescoli tra gli altri invitati, mentre tu fai lo stesso godendo della compagnia dei tuoi cari che non vedi da tempo. Ma zia Rompina potrebbe fare disastri? Si, non posso darti torto e l'alternativa è quella che abbiamo appena detto: fermare la festa e dedicare tutte le tue energie ed evitare che accada. Funzionerebbe? Magari per questo Natale, ma il prossimo? E la tua festa? L’alternativa che ti propongo si chiama disponibilità, ovvero: gioia, tristezza, e tante altre dolorose consapevolezze che arrivano come un visitatore improvviso! Diamo loro il benvenuto e intratteniamole… scegliamo di non rovinarci le feste!"
Per allenarvi ad accogliere la vostra zia Rompina, vi propongo questo esercizio, semplice e veloce.
Come sempre, potete scegliere di esercitarvi “a mente” oppure mettendo tutto nero su bianco, per tenere traccia dei vostri progressi. Potete anche stampare l’immagine qui sotto su un foglio A4 e compilarlo passo dopo passo, nei 5 step in cui vi guiderò.
Incominciamo…
1. Per prima cosa osserva la tavolata nella scheda e scrivi il tuo nome nel segnaposto dedicato al tuo personaggio (contrassegnato dal numero 1).
2. Pensa alla cosa che rappresenta l’ospite indesiderato in queste tue ultime settimane.
ESEMPIO - potrebbe essere che come genitori vi siate sentiti in colpa per il fatto di essere molto presi dal lavoro, oppure che temiate il giudizio negativo su di voi da parte delle maestre ogni volta che vostro figlio o vostra figlia prende un brutto voto a scuola.
Una volta individuata la “zia Rompina” di questo tuo ultimo periodo, assegna anche a lei un posto a tavola e scrivi ciò che hai pensato in uno dei segnaposti degli invitati (contrassegnato dal numero 2), provando a notare quanto distante dal tuo personaggio stai posizionando questa scocciatura: vicino? Lontano? Di fronte?
3. Cosa fai o hai fatto per cercare di controllare quest’ospite indesiderato?
ESEMPIO - magari hai cercato di legare alla sedia zia Rompina con una corda, oppure avete provato a tapparle la bocca con del nastro adesivo…
Descrivilo utilizzando lo spazio dedicato nella scheda… che è proprio un rotolo di nastro adesivo (contrassegnato dal numero 3)!
4. Che costo ha o ha avuto per te stare dietro all’ospite indesiderato? Quanto tempo o energia vi ha richiesto?
ESEMPIO - il pensiero del giudizio negativo da parte di una maestra potrebbe aver generato emozioni di rabbia e frustrazione che poi si sono riversate in un litigio con tua/o figlia/o. Forse, legare zia Rompina alla sedia ti ha tenuto occupata/o per più giorni, non facendoti notare delle cose importanti per te e per quello che è il tuo valore come genitori.
Annota la risposta nel grande piatto al centro del tavolo (contrassegnato dal numero 4).
5. Cosa ti stai perdendo o ti sei persa/o per star dietro all’ospite indesiderato?
ESEMPIO - mentre sei impegnata/o a gestire zia Rompina, cosa ne è degli altri partecipanti alla festa?
Prova ad immaginare cosa dicono gli altri commensali - che magari si divertono, ridono, scherzano - e scrivilo nelle loro rispettive vignette (campi contrassegnati dal numero 5).
Dopo questo esercizio-riflessione, siete disponibili a provare ad agire diversamente con il vostro ospite indesiderato? Questo permetterà di mettervi nelle condizioni di gustarvi maggiormente le feste, anche in presenza di zia Rompina: datele il benvenuto, e provate a notare cosa succede…
Buone feste!
Se vi siete persi gli step precedenti per allenare la vostra flessibilità psicologica, qui sotto trovate tutto il percorso, insieme a divertenti esercizi per mettervi alla prova:
PARTE 1 - FLESSIBILITA' PSICOLOGICA
“Quando tutto sembra andare di male in peggio. Come vivere liberi dall’ansia” - Kelly Wilson, Troy Dufrene
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