di Laura Madonini
L'adolescenza è un periodo di grandi trasformazioni, non solo per chi la vive in prima persona, ma anche per chi, come operatori, educatori, psicologi e insegnanti, si trova a interagire quotidianamente con ragazzi e ragazze in questa fase complessa della vita. Ma come possiamo riconoscere i segnali di sofferenza e come possiamo essere efficaci? In questo articolo Laura Madonini offre una guida pratica per comprendere meglio i ragazzi e intervenire quando necessario.
Lettura consigliata a: educatori, operatori, insegnanti
Per iniziare, è fondamentale indossare quelli che mi piace chiamare “occhiali non giudicanti”. Spesso è difficile distinguere le fragilità tipiche dell'adolescenza dai segnali di sofferenza più seri, che potrebbero preludere a disturbi gravi. Un approccio non giudicante e aperto ci permette di avvicinarci ai ragazzi con empatia, creando un ambiente di fiducia dove possano sentirsi ascoltati senza timore di essere etichettati.
Guardiamo insieme alcuni dati significativi. Secondo la Società Italiana di Pediatria, dal biennio 2019/2020 al 2020/2021, gli accessi al pronto soccorso da parte di minori sono diminuiti del 48,2%. Potrebbe sembrare una buona notizia, se non fosse che nello stesso periodo, gli accessi per patologie neuropsichiatriche sono aumentati dell'84%, con un incremento del 39,5% dei ricoveri per queste stesse patologie. Dati che ci spingono a riflettere.
In Lombardia, una ricerca finanziata da Fondazione Cariplo, pubblicata a maggio 2024, evidenzia un aumento del 61% dei disturbi psichiatrici tra gli adolescenti dal 2016. Questo trend si osserva in tutti i servizi analizzati: ambulatori, pronto soccorso, richieste di psicofarmaci, ricoveri ordinari e residenzialità terapeutica.
Come avevamo già discusso nell’articolo “Le Adolescenze”, questa fase della vita, che si estende tra i 12 e i 24 anni, è caratterizzata da un rapido e intenso cambiamento globale, che coinvolge corpo, mente e relazioni.
Daniel Siegel (2014), noto neuropsichiatra, descrive l’adolescenza come una fase i cui tratti distintivi, seppur sfidanti, sono essenziali per mantenere viva l’energia vitale anche in età adulta. In questo vortice di trasformazioni, è normale che emergano difficoltà emotive. Tuttavia, quando i segnali di sofferenza diventano persistenti, incidono negativamente sulla quotidianità e si protraggono nel tempo, è necessario fermarsi e intervenire.
Riconoscere i segnali di disagio psicologico negli adolescenti è cruciale per un aiuto tempestivo.
Ecco alcuni segnali d'allarme da tenere sotto controllo, suggeriti da uno studio di Save the Children del 2023:
Di fronte a questi segnali, come adulti, possiamo fare molto:
Se la situazione non migliora, è fondamentale coinvolgere la famiglia per rivolgersi a un pediatra, a un medico di base o ai servizi competenti per un supporto professionale.
La salute mentale degli adolescenti è un tema in continua evoluzione, con nuovi studi e approcci che emergono costantemente. Da marzo 2023, in rete con una preparata e varia equipe di colleghi, insieme a un vasto bouquet di partner del Lodigiano, sto prendendo parte come psicologa psicoterapeuta a Young Project, sostenuto da Fondazione Cariplo, con l’obiettivo di progettare prese in carico tempestive di giovani adolescenti e pre-adolescenti, rafforzando l’integrazione fra pubblico e privato. Vi consiglio di seguire anche il nostro blog di progetto, in cui annotiamo aggiornamenti e pubblichiamo costantemente report su approcci efficaci e innovativi di prevenzione e soccorso nella sfera delle adolescenze.
Neurosviluppo, salute mentale e benessere psicologico di bambini e adolescenti in Lombardia - Fondazione Cariplo, 2024
Riconoscere i segnali di disagio negli adolescenti - Save The Children, 2023
Indagine e dati in merito - Società Italiana di Pediatria, 2021
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